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26/02/2025
fonte Teknoring
Tra i vari materiali alternativi oramai utilizzati in edilizia si trova anche la fibra di kenaf, ricavato dall’omonima pianta è un materiale dalle prestazioni termoisolanti notevoli e sottoposto sempre più all’attenzione di progettisti e costruttori per le sue proprietà termoacustiche correlate a costi ridotti di produzione.
Processo produttivo
È caratterizzata da un fusto eretto e poco ramificato che raggiunge un’altezza che va da 1 a 4 m.
Gli steli delle piante di kenaf dopo essere seccati direttamente nel campo vengono tagliati a 15÷25 cm di altezza. Quindi si separano le fibre del tiglio (parte esterna corticale) dal kenapulo (parte interna legnosa) e dalla polvere che viene a loro volta utilizzata nella produzione di altre materiali come carta e cartoni.
Per i materiali isolanti si utilizzano le fibre medTra le iane che vengono pulite, sfibrate e, in ultimo, ridotte in fiocchi. In seguito vengono trattati con prodotti naturali ignifughi (bagni di soda) e arricchiti nella misura dell’85÷90% a un 10÷15% con fibra di poliestere per essere poi sottoposte al termofissaggio. Il poliestere fuso e saldato alla fibra di kenaf ha la funzione di rinforzarlo e sostenerlo.
In questo modo si ottengono pannelli di diversa densità e spessore, all’interno dei quali le fibre sono disposte tridimensionalmente e non in strati orizzontali paralleli, garantendo così una resilienza migliore. In alcuni casi invece del poliestere si aggiunge acido polilattico (PLA) derivato dal mais, legante in grado di rendere il pannello totalmente naturale e biodegradabile.
Caratteristiche tecniche
Si tratta di un materiale con ottime proprietà isolanti sia dal punto di vista termico sia acustico. È traspirante, igroscopico e in grado di regolare l’umidità interna di un ambiente durante tutto l’anno garantendo così un clima salubre e confortevole. Le fibre di kenaf non contengono alcuna sostanza proteica per cui non è necessario eseguire alcun trattamento antiparassitario. Presenta inoltre una normale (classe B2) resistenza al fuoco.
Utilizzi e applicazioni
La fibra di kenaf è prodotta in rotoli flessibili di diverso spessore, in pannelli semirigidi a densità elevata e in feltri con spessori che vanno da 8 a 120 mm.
I rotoli e i pannelli trovano applicazione nelle intercapedini di strutture in legno e muratura, nei cappotti interni ed esterni ventilati, nelle coperture ventilate, nelle pareti divisorie interne, nei controsoffitti, nei sottopavimenti e nei solai con prestazioni ottimali per l’isolamento termico e acustico.
Il feltro flessibile in fibra di kenaf, invece, costituisce un’ottima alternativa come isolante per l’abbattimento dei rumori da calpestio se inserito nei pavimenti galleggianti o sotto massetto con pavimenti incollati. Può essere commercializzato abbinato a pannelli in cartongesso o in fibra di legno per migliorare le capacità di isolamento. Le prestazioni di assorbimento acustico risultano essere ottime anche per serramenti e vibrazioni impianti.
Incidenza energetica ed ecologia
Il consumo di energia primaria della fibra di kenaf è paragonabile a quello piuttosto basso della canapa. La fase con maggiore incidenza è legata all’approvvigionamento delle materie prime, mentre quella legata al processo produttivo è abbastanza ininfluente. Si tratta di un prodotto certamente innovativo, naturale ed ecocompatibile per l’intero ciclo della sua vita, riutilizzabile e riciclabile.
Nel caso di kenaf puro, senza l’aggiunta di fibra sintetica, è possibile il compostaggio dato che è biodegradabile al 100% altrimenti il materiale deve essere bruciato o portato in discarica.
La fibra di Kenaf vanta una buona tolleranza dermatologica non provocando irritazioni alla pelle e alle vie respiratorie.